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Homini Lupus. Egoista

di Alessandro Foglia

 


Lui la odiava ed insieme avrebbe avuto voglia d'abbracciarla perchè tutto quel discorso l'aveva fatto sentire solo e la notte che veniva gli pareva una lunga galleria senza fine.

Aveva visto i suoi tatuaggi, nella più afosa delle sere.


[...]


Aveva sentito le sue dita, l'indice ed il medio, sfiorargli la schiena, non si era voltato, poteva essere una brezza dalla parte del fiume. Lei aveva seguito i contorni del drago, dalla coda squamata fin su alle cosce potenti distese dopo il salto; e poi il dorso, coronatocda dentini scuri e acuminati, fino ad incontrare il cavaliere, ritto in groppa alla bestia, lo sguardo alto e lontano. Si era fermata lì, come avesse trovato un contatto, era entrata nella sua carne attraverso una ferita mai rimarginata, era entrata con l'inchiostro nero ed era in circolo insieme con il sangue.

Ma mi accorsi che lontano da tutti, via dalla mia casa, dalla mia terra, non sapevo più chi ero.

"Ho paura di rimanere sola"
"Una come te non rimane sola, a meno che non lo desideri davvero."

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