top of page

Non ti farò aspettare

di Nives Meroi

 



Da sempre, a noi piace scalare per andare incontro al cielo, al vento, alla roccia e alla neve e ci bastano poche certezze: il legame con la terra, quello con la vita e le persone, e la paura della morte.

Le montagne sono luoghi nascosti che, per essere conosciuti, devono farsi raccontare: è questo il compito degli alpinisti.

In questi posti lontani dal mondo, dopo la tenda, il libro è il più bel rifugio dalla neve che cade.

E' inutile cercare vocaboli per vestire pensieri, emozioni, dolore e sofferenza. Non sarebbero mai la realtà. [...]
Poi me lo spiega più semplicemente: "Se muoio muoio. Se non muoio, non muoio. Di certo, non voglio vivere soffrendo".

Noi due non scaliamo le montagne solo per passione alpinistica, ma anche per portare lassù questa nostra alleanza. [...]
E' un'intesa che mi da coraggio e fa da combustibile all'energia che mi spinge anche quando lo sforzo del passo si fa brutale, o quando Romano mi stacca e va avanti da solo, e a me non resta che seguire le sue tracce. E non mi sento abbandonata, semmai preceduta da lui, così capace di decifrare la scrittura della montagna e di fiutare la via per dare alla salita la linea più economica. La più pura.
La nostra è un'unione forgiata nelle bufere e nell'ipossia dell'alta quota, fatta di silenzi e di gesti condivisi, e di una fiducia smisurata che non ha bisogno di parole: ognuno certo di volere il bene dell'altro, quanto il proprio. [...]
Siamo due solitudini unite in coppia verso la cima.

 

bottom of page