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Da dove ricomincio


Circa due anni fa, conoscevo una persona per la quale avevo una stima profonda ed una fiducia incondizionata.

In realtà, per il mio vissuto, ho sempre avuto la tendenza ad essere diffidente, a non fidarmi delle persone in generale.

Con questa persona invece, ho imparato nuovamente a fidarmi ma, cosa più importante, ad avere fiducia in me stessa.

Era il mio maestro.

Non solo per l'attività che avevo scelto di fare, ma anche un maestro di vita.

Conoscevo una persona che, con il tempo, ho imparato a considerare anche AMICA.

Una persona che credevo si preoccupasse per me, quando mi diceva:

"Cosa ti succede? Se posso essere utile mi fa piacere, lo sai."

"Attenta ragazza, non ti esaurire!"

quando mi consigliava:

"Ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, ma se qualcuno è più debole qualcun'altro tende a sopraffare. Condividi il più possibile, svuota il sacco, non portarlo da sola."

"Prova a tirar fuori l'accompagnatrice: non combattere contro il tuo corpo,

sostienilo, aiutalo a superare le difficoltà.

Prova a tirar fuori l'alpinista: non combattere contro i mulini a vento,

cerca il passaggio meno difficile per arrivare in cima, sfrutta bene gli appoggi.

Non sarà facile, ma le vie più difficili danno più soddisfazione!

Quante volte, seguendo cattive compagnie, in montagna hai pensato: <ma io cosa ci faccio qui?>

ma poi ne sei uscita felice, orgogliosa di avercela fatta?

Sarà così anche questa volta, vedrai.

Non importa se qualcuno rimarrà indietro, arriverà poi..."

"Vedrai che ce la faremo!"

"E se foste voi la vostra famiglia? Capisco che non sia facile, specialmente se uno si porta dietro certe esperienze. Hai tutta la mia comprensione, forza! Tiratevi fuori da queste sabbie mobili"

(e con questa si scoppia a piangere)

quando mi stava vicino:

"Non sei sola, non sei un disastro, puoi parlarne con me, se vuoi. Siamo amici?"

Io: Ho creato dei limiti, delle barriere ed ho paura a sconfinare Sconfina!

E così ho fatto.

Mi sono fidata ed ho abbattuto le barriere e, con le premesse che c'erano state, pensavo si fosse creata una bella e solida amicizia.

Si era formato anche un bel gruppo, dove ci si dava una mano a vicenda.

Poi, poco per volta le cose sono cambiate.

Io ho dovuto allontanarmi per motivi personali e non ho più trovato quell'amico che credevo di avere. Quell'amicizia per me molto importante.

Non ho più trovato neanche il maestro.

Mi sentivo un peso all'interno del gruppo.

Non riuscivo a capire il perché, non mi era possibile riprendere il mio cammino.

C'era qualcuno per cui si aveva sempre un occhio di riguardo in più, perché brava...

"brava qua, brava là... lo facciamo per lei, per aumentare la sua autostima"

A quel punto mi sono sentita una nullità e mi sono nuovamente allontanata per non soffrire.

Con le parole che avevo ricevuto, mi ero creata delle aspettative che poi mi hanno delusa.

Ho conosciuto l'egoismo alpinistico e non mi sono più ritrovata.

Tutti i miei punti di riferimento erano svaniti.

La fiducia che avevo imparato a ricostruire si era nuovamente sgretolata, portandomi un dolore più forte di prima.

Non avevo più le mie barriere di difesa e, ad oggi, non sono ancora riuscita a ricostruirle.

Mi sono completamente destabilizzata, ho perso la fiducia in qualsiasi cosa, specialmente in me stessa.

Mi sono esaurita, nonostante mi avessero detto "Attenta ragazza, non ti esaurire!"

E da lì le conseguenze sulla salute che mi porto ancora addosso.

Ho sospeso l'attività in montagna, l'attività come accompagnatrice (nonostante aver provato altre strade)

Mi sono presa del tempo per me, per ritrovarmi, per pensare alla mia salute e per costruire una famiglia, una casa.

Non mancano i problemi, ma quelli bene o male un po' li hanno tutti e si va avanti cercando di essere sempre positivi.


Negli ultimi mesi, a piccoli passi, ho ripreso ad andare in montagna.

Pensavo fosse il momento giusto, dove sarei riuscita a superare le situazioni che mi avevano fatta star male.

Purtroppo da un lato e, meno male dall'altro, c'è stata un'occasione di confronto dove mi sono liberata di diversi pesi.

Ma, finché non si affrontano le varie situazioni, queste si ripresenteranno sempre quando meno te lo aspetti.

E così è stato. Tolto un peso, come una doccia fredda, è tornato quel dolore per cui avevo messo tutto in standby.

Ora, non la conosco più quella persona.

E' cambiata. Forse subisce l'influenza di altre circostanze o altre persone. Forse sono io che la vedo diversamente.

Solo il tempo potrà dirlo.

Ora:

Ho capito che la colpa è mia perché, vista la perenne presenza (come un ombra), io non ho più parlato, mi sono fatta da parte ed ho lasciato spazio ad altre persone.

Ho capito che le incomprensioni sono nate semplicemente per il fatto che non siamo più riusciti a parlarci di persona.

Ma, nonostante questo, nonostante aver avuto una piccola occasione di confronto mai portata a termine, l'aver perso l'amicizia più importante che avevo mi fa ancora soffrire.

Ci sono cose che non sono ancora riuscita ad accettare, dubbi da sciogliere e parole che feriscono.

Sarà dura, ma ricomincio da questo punto.

Ora sarò io quella che "con il tempo arriverà"


"Siamo nati soli, viviamo soli, moriamo soli. Solo attraverso il nostro amore e l'amicizia possiamo creare, per un momento, l'illusione di non essere da soli" Orson Welles




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