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Quello che non posso spiegarti


Mi immagino seduta lì

ad ammirare il paesaggio;

ad ascoltare il silenzio, che silenzio non è mai...

perché quel silenzio sono i rumori, le vibrazioni della natura, dell’ambiente, il sole che ti scalda dentro...

quel silenzio è il senso di pace che ritrovi dentro di te.


Come stai?

Qua sto bene

Se stai bene, perché non frequenti più la montagna?

Non lo so. Sono successe tante cose che mi hanno ferita.

Avevo imparato ad essere diffidente, a stare in disparte. Erano le mie autodifese.

Per cosa?

Per le persone false, per quelle che ti usano, che ti rendono insicura.

Per non sbagliare. Per non dare tutta me stessa e poi starci male.

Per tutte le difficoltà e cose spiacevoli che una persona può incontrare lungo il cammino della propria vita.

Ci sono sempre troppe persone che se ne approfittano, specialmente di pregi che possono diventare debolezze.

E la montagna?

Era il mio luogo di pace e lo è ancora.

Non capisco...

Un po’ di anni fa ho conosciuto persone che mi hanno insegnato a frequentare la montagna in maniera diversa (più consapevole), ad apprezzare nuovi aspetti.

Erano persone che consideravo amici e di conseguenza, poco per volta, ho imparato a fidarmi e ad abbassare le mie barriere. Con alcuni di più, con altri meno. L’ho fatto anche perché volevo cambiare, volevo lasciarmi tutte le cose brutte alle spalle e iniziare a crescere, a vedere le cose da altri punti di vista. Non volevo più essere la pecora nera e così mi sono fidata.

Da una parte sono contenta, perché effettivamente qualcosa in me è cambiato. In meglio.

Dall'altra me ne sono pentita.

Perché?

Perché avevo scelto di fare un percorso e l’avevo iniziato.

E poi?

Poi mi sono resa conto che l’ambiente non era quello che avevo conosciuto e di conseguenza anche le persone.

E ne sono rimasta delusa perché mi aspettavo altro, pensavo ci fossero altri rapporti.

E cos'hai fatto?

Niente, come sempre...

Mi sono fatta da parte ed ho lasciato che le cose prendessero la loro strada, solo che non era la mia.

Il problema è stato che ormai io non avevo più difese perché mi fidavo. Ma questa fiducia mi ha portata a trovarmi in situazioni (per me) di difficoltà in montagna, ad essere lasciata sola nel momento in cui avevo più bisogno di sostegno.

Di questo mi sono pentita, di essermi fidata.

In un caso particolare mi sono pentita sì di essermi fidata, ma anche di non aver seguito il mio istinto dicendomi "guarda il lato buono".












Ho avuto degli infortuni, in montagna e non. Grazie a quelli ho imparato a conoscere meglio il mio corpo e i miei limiti. Ma nel mondo dell’Alpinismo non sempre queste cose vengono comprese e vieni "dimenticato".










Io ho un carattere diverso, sono sempre stata molto altruista, ho sempre cercato di far le cose in modo che tutti rimanessero contenti. In qualsiasi ambito.

Ho visto che queste cose non erano di interesse comune e ci sono rimasta male.

Delusione su delusione...

Ti sei allontanata sempre di più


E il tuo percorso?

Inizialmente avevo provato a cambiarlo, a seguirlo altrove.

Purtroppo facevo fatica a gestire il tutto, le distanze, il lavoro, la casa, la famiglia...

Allora ho pensato di accantonarlo momentaneamente, per tempi migliori.

Però ora non sono più sicura di volerlo continuare.

Perché?

Mah...gli impegni non diminuiscono quindi, in questo momento farei ancora fatica a gestire il tutto.

Un altro motivo è sempre l'ambiente che non mi aspettavo e le persone che mi hanno delusa e ferita.

Più di tutte quelle che mi hanno ferita.

Ho la tendenza a tenermi lontana da questi tipi di persone, soprattutto quelle false...


Questa è un'altra cosa che mi fa star male, perché so che con il mio comportamento (quando si è in gruppo) tengo a distanza anche le persone amiche e mi dispiace.


Continuare comunque non considerando quelle persone?

No, i bambini si rendono conto dei malumori e non sarebbe educativo.

Oltre al fatto che potrei sbottare in qualsiasi momento.

No, non sono ancora pronta. Ho ancora ferite aperte, questioni irrisolte.

Devo prima farmene una ragione.












E' difficile spiegare e far capire i dolori dell'anima.

Sinceramente, in questo momento ho perfino paura di andare a camminare in montagna.

Non perché abbia paura di lei, ma per paura di soffrire io nuovamente.

Perché lei infondo, era in parte un mezzo ed è per questo che mi mette paura.

Mi mette paura perché, abbassando le difese e soffrendo nuovamente, sono tornata indietro. Sono tornata a quando dovevo ancora imparare ad auto difendermi e a costruire le mie autodifese.


Però ne ho bisogno, perché è lei che mi aiuta a star bene.














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