top of page

Equilibrio e fiducia



In questo periodo sto frequentando un corso di Danza Movimeto Terapia.

Quando mi sono iscritta, non avevo idea in cosa consistesse questo corso.


Mi sono iscritta più per curiosità e perchè mi aveva colpita la frase "ri-conoscenza di sè".

Durante la prima serata, in uno dei momenti di confronto, mi è venuta l'occasione di parlare del respiro.

Se ti concentri sul respiro e ti rilassi, ti rendi conto di ciò che ti circonda, di com'è fatto, dei suoi colori e dei suoi profumi.


Questo è l'esempio che ho portato e che avevo in quel momento nel cuore.

Un martedì di maggio dove, dopo una camminata sotto il sole, ti sdrai sotto l'ombra di una quercia per riprenderti.

Lì inizi a controllare il respiro ed inizi a rilassarti, poi apri gli occhi ed insieme alla brezza ti rendi conto dell'albero, del suo verde che grazie al sole brilla...

Attimi che provi ad immortalare, ma che solo tu sai cosa significano.

Questa settimana sono andata al terzo appuntamento di questo corso.

Eravamo solo in due, oltre alla terapeuta, ed abbiamo affrontato questi punti.

La terra che ci sostiene, il respiro, la conoscenza dello spazio intorno a noi. Partendo da coricate fino ad arrivare ad erergersi in piedi.

Ma per arrivare a questo c'è bisogno di fiducia.

Nella terra, nel nostro corpo che entrambe ci sostengono, nelle nostre capacità perché per poter stare fermi e muoverci, abbiamo bisogno di equilibrio.

Equilibrio che serve anche per compiere il movimento e che per un attimo bisogna perdere, per poter raggiungere la posizione successiva.

Per me è stata una serata molto intensa visto che, in questo periodo, fiducia ed equilibrio sono le principali cose che mi mancano e quelle che, principalmente, mi fanno star male.

Ne abbiamo parlato anche durante i momenti di confronto ed abbiamo osservato come sìano importanti anche le diverse soluzioni che si trovano, come alternativa ad un movimento che non riusciamo a compiere. Oppure il tornare indietro e riprovare il movimento.

Mi sono resa conto, ancor di più, degli effetti che ha sul mio corpo questa mancanza.

Della paura che ho di sbilanciarmi.

Forse, sarebbe meglio dire che mi sono resa conto di non voler rischiare, del non voler provare per paura di perdere l'equilibrio e cadere, nuovamente...

[anche se poi alla fine magari raggiungo l'obbiettivo, ma non lo raggiungo come vorrei ma "evitando di sporgermi troppo per paura di cadere"]

Lentamente prendo coscienza e questo mi provoca un mix di emozioni che faccio fatica a comprendere.

Rientrando a casa, lungo il viaggio meditavo e, non sapevo se quello che stavo provando era tristezza, rassegnazione o voglia di piangere.

Forse entrambe, ma sapevo da dove arrivavano quelle emozioni.

Così, come faccio ogni volta che vorrei esprimermi ma non so come fare o ogni volta che vorrei semplicemente ringraziare ed abbracciare, ho mandato un messaggio

"Ti voglio bene"


7 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Commenti


bottom of page